SPECULAZIONE DI TOR DI VALLE. RAGGI E M5S: VENDUTI O STUPIDI? (O TUTTI E DUE?)

Ci sono molti modi di vendersi e lo si può fare non necessariamente per soldi.


Ci si può vendere sul piano culturale, quando non si hanno solide radici e quindi si rimane in balia di chi urla più forte.

Ci si può vendere per comodità, perché così non si deve consumare tempo ed energie ad elaborare progetti, ma semplicemente si delega a chi ha già le idee chiare e le soluzioni pronte.

Ci si può vendere per opportunismo, cercando si sfruttare le circostanze del momento e tentando di fare fortuna.

Ci si può vendere perché non rimane altro da fare, avendo consumato ogni possibilità e non si hanno altre opportunità di portare avanti le idee originarie e quindi ci si arrende e ci si consegna al più forte.

Ci si può vendere perché si è intrinsecamente deboli e si è in cerca di qualcuno più forte che ci possa mettere al riparo.

 

La vicenda della speculazione di Tor di Valle, che si continua inopinatamente a chiamare stadio pur se questo costituisce solo una percentuale irrisoria del cemento da riversare nell'ultima ansa del Tevere rimasta libera, ha in sé tutti questi aspetti e non solo.

 

La sindaca Raggi, e quelli del cerchio magico di Virginia in Campidoglio, cioè la sua maggioranza, ormai agli sgoccioli di una consiliatura che li ricorderà per l'insipienza e l'incapacità ad amministrare nonché per essersi rimangiati tutte le promesse di cinque anni fa, consapevoli del fatto che alle elezioni del prossimo anno non solo non avranno più la maggioranza al Comune, ma non riusciranno neppure ad arrivare al ballottaggio e dovranno accontentarsi di 4 -5 consiglieri (lo stesso numero che avevano durante l'era Marino), stanno giocando la carta della disperazione.

 

Dopo aver sposato le tesi dei Comitati quando erano all'opposizione, facendoci la corte e richiedendoci documentazione, hanno rapidamente fatto retromarcia, folgorati sulla strada di Damasco dei finanzieri e dei palazzinari di turno e si sono rimangiati tutto. Hai voglia a dire che le torri di Libeskind non ci sono più: le hanno semplicemente sdraiate e comunque 650.000 metri cubi di cemento non sono certo una passeggiata e i 52.000mq di SUL per lo stadio su un totale di 227.000 mq rappresentano un misero 23% del cemento totale regalato al palazzinaro di turno.

La sindaca e la sua giunta potevano fare bella figura archiviando il progetto e invece hanno deciso di andare avanti contro tutto e contro tutti. Perché?

Per un pugno di voti in più che li salvi dal naufragio il prossimo anno? Per qualche interesse che noi non conosciamo? Per il timore di essere portati in giudizio dai proponenti? (Quelli che saranno processati per corruzione a novembre).

 

(da Infoaut)

 

Si vogliono costruire:

  • un nuovo Centro Direzionale quando il municipio è pieno di decine di edifici per uffici completamente vuoti, senza contare che il Covid ha spinto molto il telelavoro e lo smart working, rendendo sempre meno necessari spazi da uffici;

  • un nuovo Centro Commerciale quando ad un chilometro di distanza ce n'è uno e a due chilometri ce n'è un altro in costruzione,

  • ed infine uno stadio (Non più di Pallotta, che ormai è un ex. Di Vitek? Mah! Di Friedkind? Chissà. Di Eurnova? No, è fallita. Di chi, quindi?) come pertinenza, cioè un di cui, del cemento versato per le costruzioni menzionate.

 

(da Fanpage.it)

 

E vogliamo parlare dei trasporti?

Che dire dei mitici 20.000 passeggeri all'ora che dovrebbero sbarcare a Tor di Valle? La stazione rimarrà quello che è, con due soli tornelli di uscita, e soprattutto i treni rimarranno quello che sono adesso, nonostante la gara per l'acquisto di 5 treni nuovi che arriveranno (forse) a partire dal 2024, ma soprattutto andranno a sostituire quelli ormai giunti a fine vita. Senza contare che mentre fino allo scorso anno la Roma Lido poteva trasportare fino ad un massimo di 6-7.000 passeggeri/ora, con il Covid questo numero si è assottigliato e purtroppo il Covid non terminerà presto.

Ergo niente 20.000 passeggeri/ora e quindi la delibera 32/2017 dovrebbe decadere automaticamente. E invece la Raggi va avanti, incurante del disastro che provocherebbe la realizzazione del progetto sulla cittadinanza che vive lì. L'aveva detto anche il Politecnico di Torino (un bel po' dopo di noi).

 

 


( da L'Espresso)

 

E vogliamo parlare dei costi aggiuntivi e/o nascosti che non si sa chi coprirà (anzi si sa bene: la collettività sarà chiamata a pagare per favorire la speculazione di un pugno di privati)?

 

Di nuovo: ma perché?

 

La situazione è surreale.

 

Volendo fare un paragone è come se uno che vuole farsi costruire casa si affidasse ad una ditta costruttrice fallita, senza avere la garanzia della proprietà del terreno su cui costruire la propria casa e con un gran numero di faccendieri tutti interessati alla costruzione della casa ma che nel frattempo sono finiti in carcere e rinviati a giudizio. Voi vi sentireste tranquilli a far costruire la casa?

Eppure la signora Raggi e la maggioranza M5S non fanno una piega, sono disposti a passare sotto le forche caudine dell'ignominia e della vergogna pur di arrivare in fondo e dire che loro ce l'hanno messa tutta.

 

Certo, è difficile pensare a come sia possibile rimangiarsi tutte le promesse e, come il dottor Jekyll e Mr. Hyde, trasformarsi nell'esatto contrario di quello che si era. Cioè il M5S a Roma ha buttato alle ortiche tutte le speranze di quelli che li hanno votati e sono diventati rapidamente ed esattamente come tutti quelli che li hanno preceduti: proni (o venduti) al volere dei poteri forti.

E allora ecco calpestate le procedure, posto il segreto su documenti che dovrebbero essere pubblici (per paura?) ignorata ogni forma di partecipazione (mai fatta un'assemblea con i cittadini dei municipi 9-10-11), ignorata ogni forma di trasparenza. Esattamente come Marino e Caudo ed il loro centro-sinistra.

 

La stupidità non ha limiti e la sindaca mostra di incarnare alla perfezione questa accezione.

Ricandidarsi come sindaco di Roma dopo il nulla di questi quattro anni e contando solo sul voto dei tifosi romanisti stupidi (quelli intelligenti hanno capito da tempo il marcio che c'è sotto al progetto) per aver avallato lo stadio e, a quanto pare, dichiarando che la sua ricandidatura si è resa necessaria “per evitare di far mangiare quelli di prima”, dà il senso che la Raggi abbia intenzione di stare lei abbarbicata disperatamente al tavolo dove si mangia.

 

(da Corriere.it)

 

Abbiamo chiesto a più riprese di essere ascoltati, ma non abbiamo neppure avuto risposta da questi personaggi che fra qualche mese cadranno nel dimenticatoio e nessuno sentirà più parlare di loro.

Ma di questi personaggi, che ignorano perfino il significato del termine democrazia, figurarsi se sono in grado di praticarla, invece non ci dimenticheremo noi, che invece abbiamo memoria lunga e che ci opporremo in ogni sede alla devastazione promessa. Ognuno di loro dovrà rispondere personalmente di cosa voterà e noi impugneremo ogni atto irregolare da loro votato. Non staremo certo alla finestra ad aspettare le ruspe.

 

E' vergognoso dover apprendere dalla stampa prezzolata, amica della sindaca, che sono stati approvati dei documenti il cui contenuto si viene a conoscere ufficialmente solo dopo settimane che le veline sono state passate agli amici delle tifoserie.

 

A Tor di Valle vogliamo quello che c'è scritto sul PRG: un parco fluviale attrezzato.

E vogliamo una Roma Lido efficiente senza dover accettare speculazioni e cemento che si vorrebbe versare come giustificazione agli investimenti sulla linea ferroviaria.

La Regione è avvisata.


(da Corrieregiallorosso.it)

 

Su Tor di valle ci volevano fregare prima e ci vogliono fregare adesso. Ma sui nostri territori non passeranno. Qui il tessuto democratico è ancora forte e non è disponibile ad accettare passivamente tutte le zozzerie pensate al Campidoglio, o meglio pensate nelle stanze dove si decide ed avallate servilmente dal Campidoglio.

 

 

Venduti o stupidi? (O tutti e due?) Recita il titolo. Noi la risposta ce l'abbiamo chiara. E siamo sicuri che ce l'hanno anche i romani.

 

 

Comitato Pendolari Roma Ostia

 

Roma 22 settembre 2020