26 marzo: l’occasione per dire basta!
Loredana Fraleone*
Loredana Fraleone*
Noi, compagne e compagni del Partito della Rifondazione Comunista, impegnate/i a costruire la più ampia e unitaria opposizione al governo Draghi, riteniamo urgente aprire una fase di dialogo e di ascolto reciproco fra tutte le donne e gli uomini che condividono l’urgenza della costruzione dell’alternativa. Confidiamo che questa “chiamata di emergenza” possa essere utile alla definizione e alla nascita di una prospettiva unitaria, in un confronto aperto e all’altezza della gravità di questo momento drammatico per il paese e per l’umanità tutta.
Sia pure in termini impliciti e semplificati, anche il Fondo Monetario Internazionale ormai avalla la legge di tendenza di Marx sulla centralizzazione dei capitali. In un recente rapporto FMI firmato anche dalla direttrice Kristalina Georgieva, si legge che la crisi porterà un’onda di fallimenti destinata a mettere fuori gioco le imprese minori e a rafforzare il potere monopolistico dei giganti del mercato, con effetti disastrosi per consumatori e lavoratori. “Che fare” dinanzi a questa tendenza? La soluzione logica sarebbe l’esproprio dei monopolisti.
di Dino Greco –
Capita talvolta che grandi rivolgimenti politici e sociali, malgrado coloro che ne sono stati protagonisti siano stati duramente sconfitti, producano i propri effetti a distanza, e le istanze di allora tornino ad ispirare sommovimenti altrettanto profondi.
E’ ciò che per molti e significativi aspetti si sviluppò in Italia nel decennio che va dalla fine degli anni Sessanta a buona parte dei Settanta.
Lunedì 22 sciopero di 24 ore dei dipendenti di Amazon e di tutti i lavoratori e le lavoratrici delle aziende di fornitura in appalto di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci.
L’astensione dal lavoro, proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, è la giusta risposta all’arroganza dell’azienda che rifiuta perfino di ascoltare le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori sottoposti da anni a ritmi, carichi di lavoro, turni e orari insopportabili.
C’è un terribile annuncio sulla pagina facebook di Silvano Agosti: “Svendo con urgenza 90 belle poltroncine per sala cinema o teatro, provenienti dal cinema Azzurro Scipioni oramai chiuso”.
Nell’indifferenza generale, nel silenzio di tutte le istituzioni, chiude una sala cinematografica che ha raccontato la storia del cinema d’autore, unico luogo a Roma dove era possibile vedere e rivedere i capolavori delle cinematografie mondiali, uno dei pochi luoghi dove il cinema era ancora vissuto come “arte”.
Le dichiarazioni di Biden sono di una gravità inaudita e confermano che la nuova guerra fredda contro Russia e Cina è una scelta strategica degli Stati Uniti.
Biden che accusa Putin di essere un killer dimentica che, nella classifica dei Paesi (e capi di governo) guerrafondai, gli Stati Uniti ed i loro presidenti democratici o repubblicani dominano sia per quantità, che qualità di efferatezze compiute ai danni di popoli terzi. Hanno una lunga storia di eliminazione fisica di oppositori politici e superano di certo la Russia, per vittime a mano della polizia e numero di detenuti.
Care Compagne e cari Compagni,
oggi, 19 marzo 2021, è la Giornata Mondiale di Azione per il Clima, la giornata in cui tutto il mondo ci si mobilita, in presenza ed in modo virtuale, per chiedere giustizia climatica, ambientale, economica e sociale.
Il riscaldamento globale costituisce una questione etica e politica ed investe ampi settori quali l’uguaglianza, i diritti umani, i diritti collettivi e le responsabilità storiche ed economiche che stanno alla base del cambiamento climatico.
Ripubblichiamo un articolo uscito a firma del ns “responsabile pace” sul Manifesto del 17 marzo 2021
Gregorio Piccin*
di Paolo Ferrero*