Conferenza nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del Partito della Rifondazione Comunista
L’unità della classe contro il liberismo per l’alternativa di società
La pandemia
L’unità della classe contro il liberismo per l’alternativa di società
La pandemia
Il banchiere non è ancora premier e già si sente puzza di regime.
La Questura di Roma ha negato oggi a Rifondazione Comunista e altre organizzazioni della sinistra radicale il permesso di manifestare davanti a Montecitorio giovedì prossimo in concomitanza del voto di fiducia al governo Draghi.
Il 14 febbraio si sono svolte, in condizioni eccezionali, le elezioni del parlamento catalano.
Prima di elencare i risultati, di proporre una sommaria analisi degli stessi e della nuova situazione politica, è necessaria una premessa.
Un dato spicca su tutti. Ha votato il 53% degli aventi diritto. Alle ultime elezioni del 21 dicembre 2017, convocate d’autorità dal governo del Partido Popular allorquando, dopo le ben note vicende del referendum unilaterale d’autodeterminazione, sciolse il Parlament e commissariò la Generalitat, votò il 79% degli aventi diritto.
di Ramon Mantovani
Elena Mazzoni*
Gregorio Piccin*
liberamente ispirato a Cormac McCarthy ed i fratelli Coen
Nonostante l’emergenza climatica sia praticamente ora e nonostante i proclami e le speranze interessate di alcun@, la scelta di Draghi, per l’uomo al comando del “nuovo” Superministero per la transizione energetica, è ricaduta su uno scienziato della Leopolda.
Un pessimo inizio che sembra una promessa, visto che Draghi ha scelto, tra i “migliori” a disposizione, uno scienziato della scuderia renziana, nota fucina degli “ambientalisti delle trivelle”.
Loredana Fraleone*
Le truppe di Ankara hanno attaccato un campo del PKK nel nord dell’Iraq causando la morte, tra gli altri, di 13 prigionieri turchi. Erdogan ha attribuito alla resistenza curda la responsabilità della morte dei prigionieri turchi. La risposta curda è fondata sulla storia: “È noto all’opinione pubblica che noi fino ad oggi come movimento non abbiamo fatto del male a nessun prigioniero nelle nostre mani”.
Abbiamo immediatamente denunciato che il Ministero della Transizione Ecologica era una poco credibile trovata copiata da Macron il cui governo è stato persino condannato da un tribunale per non aver ridotto emissioni.
Poi che le posizioni del ministro nominato da Draghi erano inquietanti e contraddittorie.
Oggi leggiamo una presa di posizione di Greenpeace che conferma le nostre valutazioni:
“Sembrava una buona notizia, ma la partenza non è altrettanto buona.
Rifondazione comunista è a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo e della cultura che hanno indetto la giornata di mobilitazione nazionale del 23 febbraio per la difesa dei propri diritti e del diritto alla cultura (“Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza continua”).
Ci fa piacere che l’assemblea nazionale di Sinistra Italiana abbia deciso per il voto contrario sulla fiducia al governo Conte.
È bene che in parlamento non ci sia un monopolio dell’opposizione da parte della destra di Giorgia Meloni.
Non ci convince però la reiterazione dell’alleanza strategica col Pd e la scelta di confermarla nelle elezioni locali.
A nostro parere bisogna prendere atto che il Pd non può che dire sì a Draghi come ieri a Monti perché il suo impianto programmatico rimane neoliberista e di identificazione con la governance europea.