Morti bianche e scuola-lavoro: chiamiamioli omicidi

Roma, 22 Gennaio 2022
 
Ancora una notizia che ci lascia profondamente addolorati.
A Pomezia un operaio di 64 anni, mentre si trovava sul tetto di una cella frigorifera per sistemare la disposizione di cavi elettrici, è precipitato a terra dall'altezza di circa 5 metri morendo sul colpo.
Questa tragedia, che si aggiunge a quella dello studente di 18 anni morto ieri mentre svolgeva l’ultimo giorno di alternanza scuola lavoro, ci lascia costernati e ci fa indignare ancora di più. Questi “incidenti” che noi chiamiamo omicidi hanno cause ben precise, lo sfruttamento dei lavoratori, risparmi sui dispositivi di sicurezza e mancanza di controlli adeguati.
Finché il mondo del lavoro rimarrà precarizzato e si permetterà di sfruttare anche ragazzi che dovrebbero andare a scuola, senza pagarli, e si faranno fare a persone anziane (invece di mandarle giustamente in pensione) lavori pesanti e pericolosi, gli incidenti sul lavoro non potranno far altro che aumentare.
Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a mobilitarsi ed ad organizzarsi e urliamo “vergogna” ad istituzioni che non fanno nulla per affrontare il problema delle molte, troppe morti bianche.
 
PRC-SE
Federazione Roma, Castelli, Litoranea