Rifondazione Roma Castelli Litoranea partecipa all'Assemblea Antifascista di Porta San Paolo

Roma 4 febbraio 2022 - Domani pomeriggio in piazza per l'assemblea Antifascista romana

La ripresa nella società dell’ideologia fascista non è frutto del fato, del destino cinico e baro, ma di scelte politiche. Se lavoratrici e lavoratori sentono continuativamente da tutti i media che la sinistra è quella che elimina le tutele dei lavoratori (Art.18), che
precarizza sempre di più il lavoro, che approva sulle pensioni a 70 anni (legge Fornero),che non
s’impegna contro le delocalizzazioni e non tassa gli extraprofitti delle aziende
energetiche, mentre lascia che il carovita mangi i loro redditi è naturale che questi cerchino difesa delle loro vite altrove e si trovino disponibili ad abbracciare il fascismo che almeno finge di tutelarli.
E’ quindi importante partecipare all’assemblea antifascista che si svolgerà a porta San Paolo sabato 5 alle ore 15, Rifondazione Comunista di Roma ci sarà, perché fermare la crescita del fascismo è urgenza improcrastinabile e per farlo è necessario che tutti comprendano che la strada maestra è quella di battersi contro le politiche antipopolari del governo Draghi e della sua maggioranza, che alimentano stanchezze, delusioni, paure in cui la cresce la cultura fascista.
Il primo passo per battere la ripresa di forza del fascismo nella società è quello di impedire che l’antifascismo sia usato come foglia di fico politico da chi poi, in Parlamento e nel Governo porta avanti politiche di destra e contro la classe lavoratrice.
Marco Bizzoni, segretario federazione PRC Roma Castelli Litoranea,
Gianni Ammendola, Responsabile Antifascismo e memoria federazione PRC Roma, Castelli, Litoranea
 
 
 
Riportiamo qui il testo dell'intervento svolto dal segretario Bizzoni durante l'assemblea:
 
Desidero ringraziare il nostro compagno Gianni Ammendola, perché dentro Rifondazione e dentro l’ANPI, sul tema dell’antifascismo, svolge un ruolo di infaticabile spina nel fianco stimolandoci ad agire. Ringrazio inoltre tutte le compagne ed i compagni, anche politicamente lontani dal PRC, che quotidianamente con il loro impegno nell’ANPI, consentono di far fronte alla confusione ideale di questi anni tenendo alti i valori dell’antifascismo.
Negli ultimi due anni il contesto della pandemia è stato utilizzato dalle forze politiche che si richiamano al fascismo, nel Parlamento e fuori, per ristrutturare ed ampliare la loro presenza organizzata nella società.
Queste forze hanno sfruttato il malessere generato da una politica insufficiente a livello sanitario e attenta solo a tutelare i profitti a livello economico. Quel malessere, che aveva alla base una una malsana idea di libertà nutrita dall’idea del “me ne frego”, ha generato un movimento di individui permeabile ai disvalori fascisti.
Un movimento che i Governi Conte e Draghi hanno preferito lasciar strumentalizzare ai fascisti per utilizzarlo come strumento di distrazione popolare.
Sin dall’inizio della Pandemia Rifondazione Comunista si è battuta affinché fossero attivati gli strumenti previsti dalla Costituzione Repubblicana per tutelare la salute pubblica. Ma i Governi Conte e Draghi, hanno preferito fare scelte gradite alle multinazionali del farmaco, alle banche ed a Confindustria. Assicurando loro ingenti risorse economiche e ottenendo in cambio delocalizzazioni, chiusure e licenziamenti di lavoratori e lavoratrici. Il tutto con il beneplacito del Governo Draghi, il silenzio della Regione Lazio, l’inerzia del comune di Roma.
Qualcuno oggi si indigna per l’assalto fascista alla CGIL ed è lo stesso che nei comuni ed in Parlamento, invece di pretendere a gran voce lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste ha avallato mozioni contro i totalitarismi. Anche queste scelte rafforzano il fascismo, lo ripuliscono, lo rendono accettabile dall’opinione pubblica. Stesso effetto hanno avuto la scelta di parificare i ragazzi di Salò ai partigiani o ha votato in Parlamento Europeo per equiparare nazismo e comunismo, per non parlare di chi se n’è andato in bagno per non esporsi.
Oggi, per i mass media e di conseguenza l’opinione pubblica, basta suonare la chitarra e cantare bella ciao per essere definiti Sinistra. Questa cosiddetta Sinistra ha operato affinché la Costituzione venisse stravolta e oggi vuole peggiorare quelle scelte con l’autonomia differenziata. E’ proprio in antitesi a questa cosiddetta sinistra che il fascismo è tornato ad essere un’opzione accettabile per la classe lavoratrice.
Il fascismo ha ripreso fiato grazie a chi ha deciso di eliminare l’art 18 dello statuto dei lavoratori, di chi ha reso il lavoro sempre più precario, di chi ha approvato la legge Fornero sulle pensioni.
Ha ripreso fiato con leggi sull’immigrazione che cancellano le persone trasformandole in nemici.
Il fascismo si nutre della Buona Scuola confindustriale, che con l’alternanza Scuola-Lavoro uccide i suoi studenti.
Si nutre della mancanza di volontà di emanare leggi forti contro le delocalizzazioni, della rinuncia a colpire gli extraprofitti delle aziende energetiche, del carovita che mangia gli scarsi redditi delle lavoratrici e dei lavoratori.
Se tutte le schifezze ora dette sono frutto della cosiddetta sinistra al governo, è comprensibile che lavoratori e le lavoratrici possano pensare che la cosa migliore per difendersi è seguire i fascisti. Sono proprio quelle politiche che spingono le masse popolari nelle braccia del fascismo.
Bene fa l’ANPI a perseguire la costruzione della massima unità antifascista, ma bene farebbero tutti gli antifascisti a pretendere che alcuni smettano di usare l’Antifascismo come foglia di fico per distinguersi dagli altri partiti con cui governano insieme, continuando a produrre quelle politiche antipopolari e di destra che alimentano quella stessa cultura fascista di cui a parole si dicono avversari.

L’antifascismo deve poter tornare ad essere la religione laica del nostro Paese, ciò sarà possibile quando pretenderemo che esso torni ad essere un idea che si perpetua nel rispetto e nella difesa della Costituzione.

Che, nel suo articolo tre, ci dice di praticare il contrario di quelle politiche che ho testè denunciato:

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Solo così inteso l’antifascismo potrà tornare ad avere, un

popolo serrato intorno al monumento

che si chiama ora e sempre

Resistenza.”