Una buona notizia: l'autostrada Roma-Latina non si fa più

Il Congresso Regionale di Rifondazione Comunista saluta positivamente la notizia della messa in liquidazione della società Autostrade del Lazio che avrebbe dovuto gestire tutte le attività finalizzate ad arrivare all'affidamento in concessione dell'autostrada Roma Latina e relativa bretella Cisterna Valmontone.

Rifondazione si è sempre battuta fin dall'inizio sia nelle istituzioni, dalla Regione ai Comuni ai Municipi, che nei comitati locali contro un progetto che avrebbe apportato nessun beneficio alla cittadinanza del quadrante sud di Roma e dell'hinterland, ma viceversa avrebbe consentito alle lobbies affaristiche dei costruttori di lucrare a scapito della gente e dello stato per circa 3,2 miliardi di euro.

Intanto l'autostrada sarebbe stata a pagamento, pesando per centinaia di euro al mese sulle tasche dei pendolari e poi avrebbe devastato le attività agricole e i nuovi insediamenti abitativi delle zone interessate.

 

Il progetto, fortemente voluto dal PD e dalla Regione Lazio (sia nella gestione del centrodestra che del centrosinistra) era nato molti anni fa con la motivazione, vera, della pericolosità della via Pontina, ma è stato osteggiato dalle lotte delle popolazioni locali, di cui Rifondazione è stata non solo interna, ma promotrice, che ne avevano capito i veri motivi che ci stavano dietro e ne vedevano tutti i rischi.

 

L'abbandono dell'idea di autostrada non deve significare però lasciare le cose come stanno. La Pontina va messa in sicurezza, usando solo una piccola parte dei soldi previsti per l'autostrada.

Ed il problema del pendolarismo e del traffico va risolto con la cura del ferro, con la costruzione di una metro leggera che colleghi l'Eur con l'hinterland (Castel Romano, Pomezia, Ardea, Aprilia).

Rifondazione continuerà a battersi perché sia risolta una volta per tutte la questione del collegamento di Roma con la zona pontina in modo sostenibile, rispettoso dell'ambiente e dei pendolari.

 

Roma, 20/2/2022