Francia: verso lo scioglimento di “Generation Identitaire”

  • Posted on: 17 February 2021
  • By: Anonimo (non verificato)

L’Osservatorio : a distanza di qualche anno i sovranisti francesi di Generation Identitaire tornano a far parlare di se. Nel 2018 avevamo già denunciato dalle pagine di questo Sito le copiose disponibilità economiche dei fascisti francesi  di  Generation Identitaire, capaci di noleggiare la nave C-Star battente bandiera mongola per impedire nel Mediterraneo meridionale le operazioni di soccorso ai barconi di migranti. Precedentemente,avevano equipaggiato un piccolo esercito di razzisti spargendoli sulle montagne ai confini tra Francia e Italia per contrastare il passaggio dei migranti,anche in questo caso avendo a disposizione un elicottero per la sorveglianza dall’alto dei passi.  A fine Gennaio 2021,forti dell’assoluzione dei militanti coinvolti nell’azione sulle Alpi del 2018,ci hanno riprovato nei Pirenei,in Alta Garonna,ma in scala decisamente minore,qualche fuoristrada 4X4 e un paio di decine di militanti accorsi per “Defend Europe” a contrastare la sostituzione etnica in corso causata dell’immigrazione islamica. Ma questa ultima bravata potrebbe costare caro ai nazi-fascisti di G.I. già sotto inchiesta per il coinvolgimento di membri e dirigenti del gruppo, nell’attacco a un ritrovo di antifascisti nel XX ° Arrondissement di Parigi,pianificato e condotto assieme agli Zuavi Paris,fascisti ex GUD.
Infatti come racconta l’articolo pubblicato il 13 Febbraio su Liberation del quale riportiamo alcuni brani …
Lo scioglimento di Generation Identitaire compie un nuovo passo
Venerdì sera,al minuscolo gruppo di estrema destra è stata notificata la procedura di scioglimento. Sulla carta, i suoi leader hanno dieci giorni per rispondere all’amministrazione.
Il governo non vuole perdere tempo. Alla fine di Gennaio, Gérald Darmanin ha annunciato che stava avviando la procedura per sciogliere il gruppo di estrema destra Generation Identitaire, che negli ultimi anni è stato protagonista di numerose operazioni anti-migranti. Tre settimane dopo, secondo France Info, che cita il ministero dell’Interno, questa decisione è stata notificata venerdì sera ai dirigenti di Generation Identitaire,che hanno “dieci giorni per rispondere” a questo avviso. Se non aggiungono nulla di nuovo a loro difesa, “è molto probabile che il gruppo sia sciolto entro 15 giorni”.

Estrema destra: Darmanin vuole lo scioglimento di Generation Identitaire                                                                                                                                               “Ho chiesto ai servizi del ministero dell’Interno di riunire gli elementi che consentirebbero di proporre lo scioglimento di Generation Identitaire (G.I.)”, ha annunciato martedì Gérald Darmanin. Il primo poliziotto di Francia dice di essere stato “particolarmente scandalizzato” dalle azioni anti-migranti del gruppo di estrema destra nei Pirenei. Denunciando il “lavoro di indebolimento della Repubblica [guidato da] attivisti di G.I.”, il ministro dell’Interno ha così avviato la procedura che dovrebbe portare allo scioglimento del gruppo “se gli elementi saranno confermati” da parte della DGSI e dell’intelligence territoriale .
Visione razzista del mondo
È stata quindi l’ultima azione di propaganda messa in atto la scorsa settimana da G.I. nei Pirenei che ha motivato le autorità. Sul modello dell’operazione nel Mediterraneo (2017) e, soprattutto, nelle Alpi (2018), il gruppo ha mobilitato i suoi militanti per svolgere il ruolo di ausiliario della polizia al confine franco-spagnolo, invocando in particolare il “rischio terroristico ”che l’immigrazione indurrebbe. Una piccola operazione, certo, ma simbolica:  in nome del razzismo disinibito, l’estrema destra pattuglia quindi i confini. Generation Identitaire va quindi oltre la “semplice” xenofobia e promuove una visione razzista del mondo, ereditata dalla nuova destra, basata sulla teoria cospirativa della “grande sostituzione” (orchestrata da una “élite globalizzata” per sostituire le popolazioni europee bianche con immigrati musulmani). G.I . sostiene infatti che una larvata “guerra razziale” è già in corso. L’unica soluzione secondo il gruppo: la  “re-migrazione” nel paese di origine delle popolazioni immigrate e dei loro discendenti, anche naturalizzati (GI,infatti, non riconosce “i francesi di carta )
Ponti e collegamenti con neofasciti e neonazisti
Gli “Identitari” si attribuiscono il ruolo di “ sentinelle pronte a dare l’allarme”, ma  in realtà sono i custodi di un ordine morale reazionario che difende una visione retrograda del mondo dove le donne fanno figli per perpetuare la razza, gli uomini sono confinati al virilismo e dove la religione cattolica è parte integrante dell’identità europea bianca. I suoi pensatori, da Guillaume Faye a Renaud Camus passando per Dominique Venner, giustificano anche il peggio con un ribaltamento semantico, poiché la “Guerra Civile Razziale” (titolo di un libro di Faye) è già in atto e gli immigrati sono gli “occupanti” (espressione preferita di Camus), gli  Identitari diventano così “i combattenti della resistenza” che lottano per la sopravvivenza. Di un intero popolo. …
Un radicalismo che fino a poco tempo fa era circoscritto ai gruppuscoli più marginali, di cui G.I. è anche l’erede diretto. Il Bloc Identitaire (B.I.), di cui G.I. era il ramo giovanile, creato da ex membri di Unité Radical sciolto dal Ministero degli Interni perché ritenuto l’autore del tentato attentato a Jacques Chirac eseguito da uno dei suoi attivisti, Maxime Brunerie,il 14 luglio 2002 sugli Champs-Elysées. I membri del “Bloc” si sono distinti anche per gli attacchi ultra-violenti e per la loro partecipazione attiva a combattimenti armati con gruppi nazionalisti (in Ucraina).
Se oggi Generation Identitaire ha soppiantato il B.I., il gruppo ha riciclato i suoi ex dirigenti, come Jean-David Cattin o Fabrice Robert (che dirige “Les identitaires”, un think tank affollato dai contributi dei dirigenti di G.I.),mantenendo contatti con ex membri diventati importanti ingranaggi del Rassemblement National (ex Front National), come Philippe Vardon (candidato del partito a Nizza) o Damien Rieu (collaboratore dell’eurodeputato e cognato di Marine Le Pen, Philippe Olivier). Ma il gruppo funge anche da ponte con i più radicali, i suoi attivisti mantengono infatti legami con neofascisti e neonazisti,tra questi gli ex membri del Bastion Social, il gruppo sciolto nel 2019. (L’Osservatorio : Bastion Social, conosciuto come il clone francese di CasaPound )
Lo spettro della ricostituzione
Se Generation Identitaire è orgogliosa di non essere mai stato condannata per violenza, i suoi attivisti invece lo sono stati, Rémi Falize,di Lille, è stato condannato per aggressione razzista e apologia di terrorismo ( ha detto di voler fare “carneficina” in un mercato frequentato da “ghoules”), anche gli attivisti della sezione di Tolosa (quella di Thaïs d’Escufon ) che hanno partecipato all’attacco al NPA Nuovo Partito Anticapitalismo in un corteo di Gilet Gialli a Tolosa nel 2019.
Lo scioglimento del gruppo fascista,reclamato da numerosi cittadini e associazioni, è stato già “preso in considerazione” in più occasioni dal punto di vista giuridico. Si può affermare che “Generation Identitaire è legalmente perseguibile sui criteri ideologici definiti dall’articolo 212-1 del Codice di Sicurezza Interna, anche se la cosa complica il compito del governo perché da un lato Gérald Darmanin non sembra molto a suo agio su queste questioni e perché dall’altro – spiega a Liberation Nicolas Lebourg, studioso dell’estrema destra –  le idee alterofobe sono purtroppo diffuse in molti settori dell’opinione pubblica ”, .
C’è poi chi valuta gli effetti perversi che lo scioglimento  può avere; come accaduto per “Unité Radical”, dove a seguito della sua messa fuorilegge è stata registrata una diminuzione delle violenze di estrema destra,intese come attacchi o scontri, ma si è verificato anche che diversi ex membri del gruppo, non più  “contenuti” dall’organizzazione,  siano stati trovati in procinto di compiere azioni terroristiche “, ricorda Nicolas Lebourg. E lo scioglimento,inoltre, non esclude lo spettro di una rinascita, sottolinea lo storico: “Ordre Noveau”, ad esempio, è nato dal raggruppamento di piccoli movimenti locali frutto della dissoluzione della formazione ”Occidente” nel 1968, un metodo di riaggregazione ricalcato dal Bastion Social,che bandito nel 2019 è riapparso sotto forma di piccole strutture locali altrettanto radicali. 
L’Osservatorio: come prevedibile il Rassemblement National ( l’ex Fronte National ) denuncia la procedura di scioglimento come “politica”,un pericoloso attacco alle libertà fondamentali.  Riportiamo di seguito brani di un lancio dell’Agenzia FRANCE-PRESSE del 14 Febbraio 2021
Sottolineando in un comunicato che “non condivide tutte le opinioni espresse dall’associazione, (…) né approva tutte le sue azioni e modalità di espressione”, il partito di Marine Le Pen sostiene che “un’associazione non deve  necessariamente compiacere o dispiacere all’opposizione, né al governo “. 
“Le ragioni di questa procedura di scioglimento non sono legali, ma politiche”, aggiunge, avvertendo del rischio,secondo RN che partiti politici, associazioni o media possano in futuro “essere presi di mira da tali procedure arbitrarie”. Marion Maréchal, ex deputata della RN e nipote di Marine Le Pen, ha lamentato su Twitter che in Francia “la UOIF  (Unione delle organizzazioni islamiche di Francia ) vicina ai Fratelli Musulmani è lasciata prosperare mentre un movimento giovanile che denuncia l’islamismo è sciolto”.
Il portavoce della Génération Identitaire Thaïs d’Escufon ha convocato in un video su Telegram  una “grande dimostrazione di sostegno” per GI sabato (20 gennaio) a Parigi.
A differenza della Rassemblement National,Génération Identitaire è contraria non all’islamismo ma all ‘”islamizzazione” della Francia e dell’Europa,e l’organizzazione sostiene la re-migrazione, il ritorno di tutti gli immigrati nel loro paese di origine, mentre la RN chiede il ritorno a casa degli immigrati in situazione irregolare o che hanno commesso crimini o reati.
Il presidente di RN Marine Le Pen aveva, il 1 maggio 2018, aveva reso “omaggio” alle azioni anti-migranti portate avanti nelle Alpi dalla Génération Identitaire, annunciandola come una “grande operazione di comunicazione”.